Materie prime

L’inflazione è solo in piccola parte causata dalla guerra

29 aprile 2022

Facile

L’inflazione è solo in piccola parte causata dalla guerra

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Con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, i prezzi delle materie prime hanno subito un ulteriore aumento. Tuttavia, l’inflazione dovuta alla guerra è minoritaria rispetto a quella che si è realizzata prima dell’inizio delle ostilità, ovvero durante la ripresa nel 2021.

La nota è stata ripresa da Repubblica in questo articolo del 30 aprile 2022.

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Con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina i prezzi delle materie prime hanno subito un ulteriore rialzo. La volatilità che ha caratterizzato i primi giorni del conflitto si è progressivamente ridotta, facendo stabilizzare i prezzi ad un livello generalmente superiore rispetto al periodo pre-guerra. Questi nuovi incrementi si sommano agli aumenti che si erano realizzati durante la ripresa economica nel corso del 2021. Ma quanto è stato intenso l’aumento dei prezzi dopo l’inizio delle ostilità rispetto a quello verificatosi durante la ripresa post-pandemia?

Per una selezione delle principali materie prime, l’aumento dei prezzi dopo l’inizio delle ostilità è solo una frazione di quello verificatosi durante tutto il periodo (Tav. 1 e figure seguenti):[1]

  • Prodotti energetici: Dopo un forte aumento allo scoppio delle ostilità, il prezzo del gas naturale si è stabilizzato a un valore vicino al livello pre-guerra: l’80 per cento dell’aumento considerato riflette quanto è avvenuto prima della guerra. La percentuale è molto alta anche per il petrolio (79 per cento). Per il carbone metà dell’aumento è avvenuto prima della guerra.
  • Cereali: per i tre principali cereali (frumento, mais e riso) tra metà e tre quarti dell’aumento è avvenuto prima della guerra.
  • Materie prime agricole: circa tre quarti dell’aumento del prezzo del cotone è avvenuto prima della guerra. Il prezzo del legname è addirittura sceso con la guerra.
  • Metalli: ad eccezione del nickel, dove l’aumento post guerra è stato quasi la metà del totale, per gli altri metalli l’aumento è per almeno quattro quinti dovuto a quanto avvenuto prima della guerra. Il prezzo di alluminio, rame e stagno è leggermente al di sotto di quello pre-guerra.

L’implicazione di questa analisi è che, se anche la fine delle ostilità portasse a un ritorno dei prezzi delle materie prime a livelli pre-guerra, questi prezzi resterebbero molto più alti di quelli osservati un paio di anni fa.

Andamento degli indici dei prezzi delle materie prime


[1] Nella tavola il punto di partenza dell’analisi è il 2019, vista l’anomalia del periodo 2020-21. Se si prendessero periodi più recenti, le percentuali riportate sarebbero anche più alte, poiché nel 2020 i prezzi erano scesi rispetto al 2019, aumentando quindi il tasso di inflazione pre-guerra.

Un articolo di

Edoardo Bella

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