Nel 2023, l’Italia era al settimo posto tra i Paesi dell’Unione Europea per numerosità di forze dell’ordine: il 30% in più rispetto alla media. È un numero elevato che non sembra giustificare le carenze spesso richiamate nel dibattito sulla sicurezza.
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Il Pil spagnolo è cresciuto cumulativamente del 9,8% dal 2019, più del 6,5% italiano, non solo per la maggior crescita dell’occupazione trainata dall’immigrazione regolare, ma anche per un aumento della produttività oraria.
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Il disegno di Legge di Bilancio aumenta marginalmente la quota del Fabbisogno Sanitario Nazionale Standard dedicata alla spesa farmaceutica dal 15,3% al 15,55%, elevando sia il limite della spesa convenzionata sia quello della spesa per acquisti diretti.
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Nel 2024 il gettito delle imposte ambientali, quelle volte a ridurre le attività inquinanti, in Italia ammontava a 61 miliardi di euro (2,8% del Pil), proveniente soprattutto dalle accise sui carburanti e dalle imposte sull’energia elettrica.
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Tra i Paesi dell’eurozona con la più alta incidenza di spesa pubblica su Pil l’Italia si colloca al quinto posto, ma se si guarda alla spesa primaria (al netto degli interessi sul debito) migliora la sua posizione relativa collocandosi al settimo posto.
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Il Governo ha recentemente attivato il portale “Italia Semplice” che elenca 357 semplificazioni burocratiche adottate tra il 2020 e il 2024. Analizzando un campione di 55 procedure, il 15% del totale, valutiamo l’effettiva portata delle misure introdotte.
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Il Programma di Educazione per le Scienze Economiche e Sociali, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e diretto da Carlo Cottarelli, nasce con l’obiettivo di offrire agli studenti delle Scuole Secondarie di tutta Italia la straordinaria opportunità di confrontarsi con protagonisti ed esperti della recente scena politica ed economica italiana.
