Secondo l’indagine Unioncamere-Anpal, le assunzioni programmate per il 2021 dalle imprese italiane hanno superato il valore che avevano nel 2019. Nello stesso periodo l’occupazione dipendente è cresciuta di 32 mila unità. Nell’ultima rilevazione, relativa al mese di gennaio, le assunzioni programmate per il primo trimestre del 2022 si collocano sullo stesso livello del primo trimestre del 2019, il che suggerisce che la ripresa dell’occupazione dovrebbe proseguire. Aumentano però le difficoltà delle imprese nel reperire i profili professionali ricercati, confermando una tendenza negativa osservabile da vari anni. Il settore più colpito da questa problematica è stato quello delle costruzioni. Le imprese nelle regioni settentrionali riscontrano più frequentemente problemi nel reperire il personale rispetto al Meridione, ma dal 2017 a oggi il fenomeno si è diffuso anche nel Mezzogiorno. Nel gennaio 2022 le imprese hanno riportato difficoltà di reperimento per il 39 per cento delle entrate programmate, in crescita rispetto al 31 per cento del gennaio 2019.
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Secondo i dati pubblicati nel Bollettino annuale del sistema informativo Excelsior[1], il rimbalzo dell’economia italiana nel 2021 ha fatto registrare un recupero dei fabbisogni occupazionali delle imprese. L’indagine ha coinvolto 280 mila imprese al fine di stimare le entrate programmate e le possibili difficoltà legate alla ricerca di personale.[2] L’analisi mostra che 6 imprese su 10 hanno espresso l’intenzione di assumere nel 2021, quota in crescita rispetto a quanto registrato nel 2019.[3] Il numero di entrate programmate per il 2021 ha superato il livello pre-crisi: dopo essersi stabilizzato tra il 2018 e il 2019, il suo valore è calato del 30 per cento durante la pandemia ed è rimbalzato a 4,6 milioni di nel corso del 2021 (Fig. 1). Con l’aumento del numero di entrate programmate nel corso degli anni, sono aumentate anche le difficoltà da parte delle imprese nel trovare il personale richiesto. Infatti, nel 2021 le imprese hanno dichiarato di avere difficoltà a coprire circa 1,5 milioni di posizioni (il 32 per cento di tutte le entrate programmate). Questo fenomeno non è contingente al periodo pandemico, ma conferma un trend già osservato negli ultimi cinque anni (Fig. 1): il numero di entrate difficoltose è quasi raddoppiato rispetto al valore nel 2017.[4] Questo suggerisce un incremento del mismatch tra domanda e offerta nel mondo del lavoro italiano.
Nel valutare questi numeri è necessario tener conto che si basano sulle risposte ai sondaggi compilati dalle imprese; dunque, l’intenzione di aprire una posizione potrebbe non concretizzarsi con un’assunzione effettiva. Tuttavia, i dati disponibili possono essere utilizzati come proxy per stimare l’andamento dei fabbisogni occupazionali delle imprese italiane.[5] Le assunzioni programmate e il numero di occupati dipendenti nell’economia italiana mostrano un andamento simile (Fig. 2). Dunque, le assunzioni programmate possono essere usate per prevedere l’andamento dell’occupazione dipendente: l’incremento nel numero di occupati tra il 2017 e il 2019 è avvenuto coerentemente con l’aumento delle entrate programmate dalle imprese. Inoltre, entrambi gli indicatori, dopo essere crollati a causa della crisi, hanno chiuso il 2021 raggiungendo valori lievemente superiori rispetto a quelli pre-pandemici.
Il numero di entrate ritenute difficoltose riflette l’andamento del tasso di posti vacanti nell’economia misurati dall’Istat con una metodologia diversa rispetto a quella Excelsior (Fig. 3).[6] Entrambi sono rimasti stazionari tra dicembre 2018 e dicembre 2019, sono calati durante la pandemia e nel 2021 hanno più che superato i valori registrati prima della crisi.

Le difficoltà nel reperire personale
Nel 2017 le imprese hanno dichiarato di avere difficoltà nell’occupare una posizione ogni cinque entrate programmate circa (21 per cento dei casi); nel 2021 le posizioni interessate da queste difficoltà sono aumentate a una ogni tre, ovvero il 32 per cento (Fig. 4). Secondo il sondaggio, la causa principale delle difficoltà è la mancanza di candidati: nel 2017 sarebbe stato difficile completare il 10 per cento delle assunzioni programmate a causa di una bassa offerta di lavoratori; nel 2021 questo valore ha raggiunto il 16 per cento del totale. La seconda difficoltà riscontrata dalle imprese è l’inadeguatezza delle qualifiche dei candidati. Questa circostanza riguardava il 10 per cento delle entrate programmate nel 2017, ed è cresciuta nel tempo attestandosi al 13 per cento nel 2021.

I settori dove sono state registrate maggiori difficoltà nel reperire forza lavoro sono quelli dell’industria e delle costruzioni, dove le imprese hanno dichiarato impedimenti nel 40 per cento dei casi circa (Fig. 5). Nello specifico, il settore delle costruzioni ha mostrato il più marcato peggioramento nel tempo, soprattutto in seguito alla pandemia: la proporzione di entrate programmate occupate con problematiche varie è aumentato dell’83 per cento, ma la metà del peggioramento è avvenuto a partire dal 2020. Queste difficoltà potrebbero essere ricondotte al forte aumento della domanda di posti di lavoro in seguito all’importante crescita del settore, trainata soprattutto dagli incentivi all’edilizia. Nei restanti settori dell’economia, la difficoltà di reperimento è aumentata maggiormente nell’industria metallurgica, del legno e nel commercio/riparazione di autoveicoli e motocicli.
L’incremento delle difficoltà da parte delle imprese nel trovare lavoratori per coprire le entrate programmate è avvenuto omogeneamente a livello nazionale. Infatti, il numero di posizioni per cui sono state dichiarate difficoltà di reclutamento è aumentato costantemente a partire dal 2017 per tutte le macro-aree geografiche (Fig. 6). La macroregione dove è stato registrato il peggioramento più intenso è stata quella del Sud e delle Isole, dove la proporzione di entrate difficili è incrementata del 58 per cento nei cinque anni considerati. Tuttavia, il mismatch rimane più marcato nell’Italia settentrionale: le imprese riportavano che il 39 per cento delle entrate programmate nel Nord-Est e il 34 per cento delle entrate nel Nord-Ovest sarebbero state difficili da occupare nel 2021.

Le previsioni per il primo trimestre 2022
Secondo il sondaggio, la ripresa registrata nel 2021 continuerà anche nei primi mesi del 2022 (Fig. 7).[7] Le assunzioni pianificate sono passate da 893mila nel primo trimestre 2021 a circa 1,16 milioni nel primo trimestre 2022. Questi numeri sono in linea con le stesse previsioni formulate nel 2019 e nel 2020, ovvero prima che la pandemia colpisse. Tuttavia, considerando i valori puntuali di gennaio, le difficoltà nel trovare i candidati adatti per occupare le posizioni aperte sono aumentati costantemente: all’inizio del 2019 le imprese dichiaravano difficoltà di reperimento nel 31 per cento dei casi, mentre per il mese di gennaio 2022 le imprese hanno riportato delle difficoltà per il 39 per cento delle entrate programmate. Nello specifico, il settore delle costruzioni continua ad essere quello maggiormente interessato dal fenomeno, in quanto le imprese si attendono complicanze nell’assumere nuovo personale in più di un caso ogni due. Seguono le industrie del legno, metallurgiche e del mobile dove vengono riportati dati simili. A livello territoriale l’aumento delle difficoltà è riportato uniformemente su tutto il territorio, ma spiccano le regioni del Nord-Est e del Nord-Ovest dove sono state dichiarate difficoltà nel coprire il 44 e il 39 per cento delle rispettive entrate programmate (contro il 34 per cento nel resto d’Italia).

[1] Il sistema informativo Excelsior è stato fondato da Unioncamere, in collaborazione con il Ministro del Lavoro, ANPAL e Unione Europea.
[2] Le entrate programmate sono il numero di nuove assunzioni che le imprese dichiarano di voler intraprendere nei tre mesi successivi al sondaggio Unioncamere-Anpal.
[4] Il 2017 è il primo anno per cui si hanno a disposizione i dati.
[6] L’Istat calcola i posti vacanti come le ricerche di personale che alla data di riferimento sono effettivamente iniziate, ma non concluse. Invece, le assunzioni programmate Excelsior sono tutte quelle posizioni per cui si ha intenzione di avviare la ricerca.