Perché l’obiettivo di crescita del governo per il 2019 non sarà raggiunto
di Carlo Cottarelli
20 gennaio 2019
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In un recente dibattito televisivo con Luigi Di Maio (a Di Martedì, 15 gennaio 2019) ho sostenuto che raggiungere un tasso di crescita del Pil dell’1 per cento nel 2019 sarà estremamente difficile, se non impossibile. Vi spiego perché.
Il tasso di crescita del Pil per il 2019 si riferisce (ovviamente) al Pil totale del 2019 rispetto a quello del 2018 (lo dico perché alcuni credono che si riferisca solo al quarto trimestre del 2019 rispetto al quarto trimestre del 2018). Si guarda al dato annuale perché è il dato annuale che influisce, per esempio, sulle entrate dello Stato nell’anno e, quindi, sul deficit pubblico. Il totale del dato annuale è (anche qui ovviamente) dato dalla somma dei dati del Pil trimestrali. Per cui si può avere un’idea di quanto sia facile raggiungere una crescita annuale, per esempio, dell’1 per cento, andando a vedere cosa questa implica per il sentiero del Pil trimestrale e quindi per i tassi di crescita del Pil trimestrale. Per far questo basta uno foglio di calcolo Excel.
Conosciamo i dati del Pil trimestrale fino al terzo trimestre del 2018 (con un poco entusiasmante -0,1 per cento di crescita rispetto al trimestre precedente). Cosa possiamo dire dei trimestri successivi?
Quarto trimestre del 2018: i dati usciranno a fine gennaio 2019, ma gli indicatori disponibili (per esempio la produzione industriale) suggeriscono che la crescita in questo trimestre potrebbe essere stata negativa. Assumiamo che il Pil sia sceso solo leggermente (dello 0,1 per cento nel trimestre).
Primo trimestre del 2019: vista la debole congiuntura internazionale e il fatto che l’azione espansiva del reddito di cittadinanza e della quota 100 non avrà comunque effetto perlomeno fino al secondo trimestre, è difficile che la crescita riprenda nel primo trimestre del 2019. Ipotizziamo comunque (forse ottimisticamente) che la crescita sia leggermente positiva (0,1 per cento)
Secondo trimestre del 2019: qui si può pensare a una accelerazione, per l’effetto espansivo del reddito di cittadinanza, ma occorre anche tener conto, pro quota, dell’effetto restrittivo delle misure prese nella legge di bilancio come copertura. Inoltre la spesa relativa alla quota 100 sarà ritardata al terzo trimestre. Assumiamo comunque una crescita in chiara ripresa allo 0,3 per cento.
Date queste ipotesi, quale dovrebbe essere il tasso di crescita medio trimestrale nella seconda parte del 2019 per raggiungere un certo tasso di crescita annuale? La risposta sta, con due varianti, è nella tavola seguente:
Cominciamo dallo scenario della seconda colonna. Per raggiungere un tasso di crescita dello 0,6 per cento nella media dell’anno (seconda colonna, terza riga), come previsto di recente dalla Banca d’Italia (pur aspramente criticata da Di Maio per il suo pessimismo), occorrerebbe raggiungere, nella seconda parte del 2019, una crescita trimestrale media dello 0,5 per cento (seconda colonna, prima riga), ossia un tasso annualizzato del 2 per cento (seconda colonna, seconda riga), comunque un livello molto alto per i recenti standard italiani. Passiamo alla prima colonna: per raggiungere il tasso di crescita dell’1 per cento previsto dal governo (prima colonna, terza riga) sarebbe necessario che nella seconda parte del 2019 il tasso di crescita medio trimestrale fosse 1 per cento. Sottolineo “trimestrale”, il che significa un tasso annualizzato del 4 per cento, una velocità che non si riscontra nell’economia italiana da qualche decennio. A me sembra impossibile a meno di miracoli.