Difendersi dalle aggressioni (o disporre di un efficace meccanismo di deterrenza) costa. Il fatto che la spesa sia finanziata a debito non ne riduce il costo, sia perché lo stesso debito avrebbe potuto essere utilizzato per altri scopi, sia perché, in un’economia vicina alla piena occupazione (o se mancano risorse specializzate per certe produzioni), i lavoratori impiegati per produrre più cannoni non saranno disponibili per produrre burro, per usare il cliché riportato nel titolo. Questa nota fornisce una stima del prezzo di alcune categorie di armamenti, come carri armati, caccia e missili.
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Costo dei principali armamenti di terra[1]
La Tav. 1 riporta il prezzo stimato di alcuni carri armati, veicoli corazzati e pezzi di artiglieria.
- Carro da combattimento (main battle tank): il carro più diffuso in Europa è il tedesco Leopard. Degli oltre 4.000 carri attualmente in uso nell’UE, metà appartengono ai due modelli (1A e 2A) del Leopard.[2] Nel 2024 la Germania ha acquistato 105 Leopard 2A8 per 2,9 miliardi di euro. Il prezzo unitario è di 27,6 milioni, equivalenti a una quantità di burro non indifferente! (Fig. 1). Il prezzo degli Abrams acquistati dalla Polonia nel 2022 era inferiore, 17 milioni (18,7 a prezzi 2024).
- Veicolo da trasporto truppe (APC, armoured personnel carrier): si intende un veicolo blindato progettato per trasportare personale ed equipaggiamento e armato solo per la difesa. Rientra in questa categoria il BvS10, prodotto da BAE Systems. Nel 2023, la Germania ne ha acquistati 227 per circa 4 milioni al pezzo. Nel 2022, Svezia, Germania e Regno Unito hanno acquistato congiuntamente 436 di questi veicoli. I 140 destinati alla Germania erano stati valutati poco meno di 3 milioni a veicolo, una differenza che può essere dovuta al numero maggiore di BvS10 acquistati.[3]
- Veicoli da combattimento della fanteria (IFV, infantry fighting vehicle): sono veicoli che, oltre a trasportare la fanteria, forniscono supporto di fuoco diretto. Il Puma e il CV9035 sono tra i più avanzati. Il primo, prodotto da KNDS e Rheinmetall, è stato acquistato per l’esercito tedesco nel 2023 al prezzo unitario di circa 22 milioni. Il secondo, prodotto da BAE Systems, è stato invece acquistato dalla Danimarca per circa 12 milioni di euro. La differenza è dovuta al sistema di protezione più avanzato del Puma.
- Artiglieria: il pezzo di artiglieria più impiegato dagli eserciti moderni è l’obice, un’arma intermedia tra il cannone, a traiettoria dritta, e il mortaio, dalla traiettoria a parabola. Tra i più utilizzati c’è il Caesar (obice semovente) di KNDS, acquistato dalla Francia nel 2024 per poco più di 3 milioni al pezzo. Il prezzo, inferiore a quello di altri obici, è dovuto alla maggior vulnerabilità e al sistema di caricamento lento. Il Panzerhaubitze 2000, l’obice semovente tedesco con elevata cadenza di tiro (il numero di colpi che un'arma da fuoco può sparare in un'unità di tempo), è stato acquistato dalla Germania al prezzo unitario di quasi 16 milioni. Nel 2022, l’Ucraina ha invece acquistato il RCH 155 per 12 milioni al pezzo (13 milioni a prezzi 2024).
Costo dei principali armamenti di aria
La Tav. 2 riporta il prezzo stimato di caccia militari e missili.
- Caccia: sono tra gli armamenti più costosi a causa dei costi di R&D e delle ridotte quantità ordinate, che impediscono di distribuire i costi su un numero elevato di unità. Il prezzo dipende poi dalle caratteristiche dell’ordine, che può includere parti di ricambio, motori ed equipaggiamento. L’Eurofighter Typhoon, sviluppato congiuntamente da quattro Paesi, è il prodotto di punta dell’aviazione europea. Nel 2020, la Germania ne ha acquistati 38 per 145 milioni l’uno (169 milioni a prezzi 2024). Sempre nel 2020, la Polonia ha firmato un accordo per l’acquisto di 32 F-35 dagli Stati Uniti al prezzo unitario di 130 milioni (152 milioni a prezzi 2024). Leggermente meno costosi i Rafale francesi, acquistati dalla Francia per circa 119 milioni al pezzo nel 2024.
- Missili: il prezzo dei missili varia in base al tipo e alla capacità operativa. Nel 2023, la Germania ha acquistato missili statunitensi terra-aria Patriot (prezzo unitario di 6 milioni) e missili aria-aria IRIS-T (prezzo unitario di 900.000 euro), di fabbricazione tedesca. La differenza di prezzo riflette le diverse funzioni: mentre l'IRIS-T è un missile a corto raggio utilizzato per armare i cacciabombardieri, il Patriot è un missile a lungo raggio utilizzato per abbattere più minacce aeree simultaneamente, inclusi missili balistici e da crociera. Francia, Italia e Regno Unito hanno invece firmato un ordine congiunto per missili terra-aria a medio raggio Aster, a circa 3 milioni di euro al pezzo.
[1] Le informazioni sul costo degli armamenti acquistati dalla Germania provengono dal Kiel Military Procurement Tracker (vedi G.B. Wolff, A. Burilkov, K. Bushnell, I. Kharitonov, Kiel Military Procurement Tracker, Kiel Institute for the World Economy, settembre 2024). Il costo per gli altri Paesi è stato ricavato da informazioni rilasciate dalla stampa, dai produttori e dai Ministeri della Difesa dei Paesi coinvolti.
[2] Vedi International Institute for Strategic Studies, Chapter Three: Europe, The Military Balance, 125(1), 2025, pp. 52–151 e la nostra precedente nota, “13 tipi di carri armati e 14 tipi di caccia in UE: non sono troppi?”, 24 marzo 2025.
[3] Per un approfondimento dei vantaggi derivanti da acquisti congiunti vedi K. Brzuska, “The economies of scale of joint defence procurement”, FINABEL The European Land Force Commanders Organization, 23 gennaio 2025 e F. Nicoli, R. Beetsma, “Joint public procurement as a tool for European Union industrial policy”, Bruegel Policy Brief, 18(24), 23 luglio 2024.