Segnali positivi sulla ripresa dai dati Apple e Google sulla mobilità
di Raffaela Palomba e Federica Paudice
9 giugno 2021
In seguito al percorso di riapertura avviato a fine aprile scorso, la mobilità ha recuperato i livelli pre-pandemici. Restano ancora lievemente al di sotto della baseline (inizio 2020) gli spostamenti verso luoghi di svago e quelli verso i luoghi di lavoro, mentre hanno superato la baseline gli spostamenti verso i punti vendita di prodotti essenziali, quelli in auto e con mezzi di trasporto pubblico.
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Il progressivo rilassamento delle restrizioni a partire dal Decreto n. 52 del 22 aprile 2021 ha portato a una graduale normalizzazione della mobilità. Dal 25 al 28 maggio 2021 i dati Apple mostrano che gli spostamenti in macchina sono stati in media del 25 per cento superiori a quelli del livello pre-Covid (la baseline è al 13 gennaio 2020), gli spostamenti con i mezzi pubblici del 15 per cento superiori, mentre gli spostamenti a piedi del 2 per cento superiori (Fig.1). Quindi, il livello di mobilità sembra essere tornato alla normalità, anzi sembra averla superata. Il dato più sorprendente riguarda i mezzi pubblici, il cui utilizzo durante la pandemia aveva subito un calo più accentuato.
Per avere un’idea dell’impatto delle riaperture sui diversi settori, si può fare riferimento ai dati Google che suddividono la mobilità per luogo di destinazione (Tav.1):
● la frequentazione dei luoghi di svago è ancora inferiore dell’8 per cento rispetto alla baseline (un calo non trascurabile se si pensa che l’effetto stagionalità dovrebbe aver favorito la mobilità verso questi luoghi per le osservazioni più recenti). Il calo è però molto differenziato tra regioni: si passa da cali del 31 e 19 per cento in Valle d’Aosta e Trentino a un calo di solo il 4 per cento in Sardegna. Questa variabilità può però essere in parte ricondotta ad un effetto di stagionalità che favorisce una ripresa della mobilità verso destinazioni marittime;
● per i servizi essenziali, supermercati e farmacie, l’aumento è stato del 14 per cento;
● si assiste ad un calo della mobilità verso i luoghi di lavoro del 12 per cento. Ciò potrebbe riflettere in parte un mutamento radicale nelle modalità di lavoro che protendono sempre di più verso lo smart-working.
In generale, la ripresa della mobilità che si è verificata in risposta alle prime riaperture unita alla prospettiva di ulteriori aperture nelle prossime settimane e ad un effetto stagionalità fanno ben sperare in un rimbalzo della crescita nel secondo trimestre del 2021 e durante la stagione estiva.