Università Cattolica del Sacro Cuore

Le misure fiscali anti-Covid nei 32 paesi avanzati: un confronto aggiornato

di Fabio Angei, Edoardo Frattola e Pietro Mistura

28 maggio 2020

* La nota è stata ripresa da Repubblica, Il Foglio, Fanpage, TPI e Business Insider.

* * *

Partendo dai dati raccolti dal Fondo Monetario Internazionale, abbiamo riassunto nella Tavola 1 le misure di emergenza finora adottate nei 32 paesi che il FMI stesso considera “economie avanzate” in risposta alla crisi economica causata dal coronavirus.[1] I dati sono aggiornati al 22 maggio. Nella Tavola abbiamo distinto tra nuove misure discrezionali di politica fiscale (aumenti di spesa e/o riduzioni di entrate, esclusi i posticipi di imposte e contributi all’interno del 2020), con il dettaglio (ove disponibile) degli aumenti di spesa sanitaria, e garanzie pubbliche offerte dagli Stati sui prestiti concessi al settore privato.

Nel complesso, i 32 paesi avanzati hanno finora approvato misure con un impatto sui deficit pubblici del 2020 superiore ai 3.000 miliardi di euro. In media, queste misure ammontano al 4,7 per cento del Pil, di cui solo una piccola frazione è costituita da aumenti di spesa per la sanità. In particolare, mentre gli USA hanno approvato misure discrezionali espansive pari a oltre il 10 per cento del Pil, la media per i paesi dell’UE si attesta al 3,7 per cento del Pil.

In assenza di dati completi in proposito, va sottolineato che nella nostra Tavola non consideriamo l’effetto sul deficit prodotto dagli stabilizzatori automatici (per esempio, i sussidi di disoccupazione già in vigore prima della pandemia), ma soltanto quello delle nuove misure fiscali introdotte in risposta alla crisi da coronavirus. Pertanto, alcuni paesi, che prima della crisi attuale erano già dotati di un ampio sistema di stabilizzatori automatici, risultano in un certo senso “penalizzati” nella nostra Tavola rispetto ad altri (per esempio, gli USA), che avevano invece strumenti di protezione sociale meno diffusi.

Gli interventi con impatto diretto sul deficit includono, in linea di principio, anche stanziamenti per garantire i prestiti al settore privato; si ricorda che questi stanziamenti assicurano garanzie sui prestiti pari a un multiplo dei fondi stanziati (come riportato nell’ultima colonna della Tavola).

 

Tav. 1: Misure economiche approvate per il 2020

(Valori in percentuale di Pil 2019)

 

Misure con effetto sul deficit

di cui maggiore spesa sanitaria

Garanzie e prestiti

Australia 1

9,9

0,1

1,0

Austria

6,8

?

2,3

Belgio 2

1,4

?

11,3

Canada

5,7

0,2

3,1

Cipro 2

4,3

0,4

?

Danimarca

3,9

?

3,0

Estonia

3,5

?

3,5

Finlandia

3,3

0,4

5,3

Francia 3

1,7

0,3

12,9

Germania 4

4,2

0,3

28,0

Giappone 2,5

5,4

?

10,1

Grecia 2,6

5,3

?

1,0

Hong Kong

7,2

1,0

0,7

Irlanda 2

2,0

0,2

?

Islanda 2,7

6,5

?

3,3

Israele 8

3,0

0,8

3,1

Italia 9

4,2

0,4

26,4

Lussemburgo

3,6

0,3

5,6

Malta

4,0

1,0

6,0

Norvegia 2

3,9

?

3,3

Nuova Zelanda 1,2

7,7

0,2

2,1

Paesi Bassi

2,5

?

?

Portogallo

1,5

0,6

1,9

Regno Unito 5

4,2

?

14,9

Rep. Ceca 2

4,7

?

9,2

Singapore

8,9

0,2

4,1

Slovenia 2

7,2

?

5,4

Spagna

2,8

0,3

9,0

Sud Corea 2

1,5

0,2

10,5

Svezia 2

4,3

?

4,7

Svizzera 2

3,4

?

5,9

USA 4

10,4

1,2

2,1

Media paesi avanzati

4,7

0,5

6,9

Media paesi UE

3,7

0,4

8,5

1 Nel caso di Australia e Nuova Zelanda, il totale delle misure comprende anche costi da sostenere dopo il 2020 (di cui manca il dettaglio); la maggior parte di queste risorse dovrebbe però riferirsi all'anno 2020.

2 Per questi paesi, le misure comprendono anche ogni rinvio di imposte e contributi. Se la durata del rinvio, su cui mancano informazioni precise, comportasse comunque un pagamento entro la fine dell'anno, l'impatto sul deficit sarebbe sovrastimato.

3 Del pacchetto di misure da 110 miliardi di euro, solo 42 miliardi si riferiscono a misure con un impatto sul deficit del 2020.

4 Per Germania e USA consideriamo solo le misure adottate a livello centrale dal governo federale.

5 In Giappone e Regno Unito l'anno fiscale inizia il 1° aprile. In questa Tavola si considerano solo tre quarti del valore totale delle misure approvate, ipotizzando che un quarto ricada sul 2021.

6 Una parte delle misure comprese nella prima colonna è riprogrammazione di fondi europei pre-esistenti.

7 Si conosce il valore complessivo delle misure approvate (misure con impatto sul deficit + garanzie), ma non sono disponibili informazioni sul valore specifico delle garanzie. Si ipotizza quindi che un terzo del pacchetto totale sia costituito da garanzie sui prestiti.

8 Il valore della seconda colonna include non solo le garanzie sui prestiti, ma anche i prestiti diretti alle imprese e il rinvio del pagamento di alcune imposte.

9 Le garanzie includono i 400 miliardi previsti dal Decreto Liquidità e i 70 previsti dal Decreto Cura Italia.

Fonte: elaborazione Osservatorio CPI su dati FMI, HCFP, OBR e CRFB (dati aggiornati al 22 maggio 2020)


[1] Una descrizione delle misure per tutti i 193 paesi monitorati finora dal Fondo Monetario Internazionale è disponibile al link: https://www.imf.org/en/Topics/imf-and-covid19/Policy-Responses-to-COVID-19.

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