Altro

La distribuzione territoriale degli interventi di sostegno alle imprese nel 2020

11 febbraio 2022

Intermedio

La distribuzione territoriale degli interventi di sostegno alle imprese nel 2020

Condividi su:

La “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive” pubblicata dal MISE mostra come nel 2020 vi sia stato un forte incremento delle agevolazioni alle imprese che ha contribuito ad attenuare lievemente la caduta massiccia degli investimenti fissi lordi (-9,1 per cento), connessa alla pandemia e alle chiusure. Le erogazioni hanno registrato un balzo del 52 per cento (da 3,8 a 5,8 miliardi), che ha consentito di incrementare gli investimenti attivati del 4,6 per cento rispetto al 2019. Per la prima volta, le domande approvate nel Mezzogiorno superano quelle del Centro-Nord. Anche le risorse erogate, valutate in proporzione al Pil, sono state molto maggiori al Mezzogiorno (0,7 per cento) rispetto al Centro-Nord (0,2 per cento). Tuttavia, nelle regioni del Centro-Nord sono stati attivati più del 70 per cento degli investimenti complessivi; nel Mezzogiorno sono più ridotte le dimensioni dei singoli interventi ed è minore l’ammontare di investimento attivato per ogni euro erogato (5 euro per ogni euro al Centro-Nord contro i soli 2,2 attivati al Sud).

* * *

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha pubblicato la “Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive”, che analizza le agevolazioni erogate alle imprese italiane tra il 2015 ed il 2020.[1] Nel 2020 sono stati monitorati 1.466 interventi (140 delle amministrazioni centrali e 1.326 delle regionali). Tra le tipologie di agevolazioni erogate troviamo contributi, riduzioni di imposta, finanziamenti agevolati, partecipazioni al capitale di rischio e contributi misti.[2]

Le agevolazioni nel complesso

Nel 2020 le richieste approvate sono più che raddoppiate rispetto all’anno prima (da 254mila a 529mila) e le erogazioni hanno registrato un balzo importante (+52 per cento), passando dai 3,8 miliardi del 2019 ai 5,8 del 2020 (si veda Tav. 1). A conferma delle difficoltà della congiuntura, gli investimenti attivati grazie alle agevolazioni sono aumentati solo del 4,6 per cento (rimanendo intorno ai 20 miliardi, pari a circa 1,2 per cento del Pil).

Va tenuto conto che, tra il 2019 ed il 2020, gli investimenti fissi lordi di contabilità nazionale hanno subito una caduta del -9,1 per cento.[3] Questi ammontavano a 296 miliardi, il 17,9 per cento del Pil. È evidente, quindi, che gli stimoli generati dalla politica delle agevolazioni abbiano avuto effetti modesti.

Centro-Nord vs. Mezzogiorno

Come si vede dalla Fig. 1, per la prima volta le domande approvate nel Mezzogiorno (salite da 46 mila nel 2019 a 276 mila nel 2020) hanno superato quelle nel Centro-Nord (passate da 118 mila del 2019 a 214 mila nel 2020).

Al Mezzogiorno sono andate il 47 per cento delle erogazioni, il che comporta che il rapporto erogazioni/Pil sia stato molto maggiore in quest’area: 0,7 per cento del Pil nel Mezzogiorno contro 0,2 nel Centro-Nord (Fig. 2.1 e Tav. 2).[4]

Gli investimenti attivati sono stati invece molto più consistenti nel Centro-Nord: 13,9 miliardi contro i 5,3 miliardi del Mezzogiorno. Dunque, il 72 per cento degli investimenti attivati ha riguardato le regioni centro-settentrionali, in linea con la media dei cinque anni precedenti (Fig. 2.2). Ciò è dovuto al fatto che nel Mezzogiorno sono più bassi sia gli importi unitari delle domande sia i coefficienti di attivazione (investimenti/erogazioni): questi ultimi sono risultati pari a 2,2 nel Mezzogiorno e a 5,0 nel resto del Paese (Tav. 2).   

Va tuttavia detto che se si guarda ai rapporti rispetto al Pil, gli investimenti attivati sono più alti al Mezzogiorno: 1,5 per cento del Pil contro 1,1 per cento nel resto d’Italia. Ciò significa che le politiche di incentivazioni hanno continuato a dare un contributo, sia pur piccolo, alla convergenza del Mezzogiorno rispetto al Pil pro-capite del Centro-Nord. 

La distribuzione regionale degli interventi

La Fig. 3 mostra sia le agevolazioni erogate in rapporto al Pil che l’effetto leva degli investimenti a seguito di tali erogazioni. Escludendo Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, 7 delle 8 regioni del Sud registrano una leva limitata, a fronte di considerevoli risorse erogate rispetto al proprio Pil. Al contrario, nella parte del grafico che va dal Piemonte al Lazio figurano regioni – quasi tutte del Centro-Nord – che hanno ricevuto erogazioni modeste in rapporto al Pil, ma registrano coefficienti di attivazione relativamente elevati. Balza agli occhi il caso del Friuli-Venezia Giulia, che registra una leva estremamente significativa grazie ai circa 2,4 miliardi di investimenti attivati nel 2020.


[1] Vedi: https://www.mise.gov.it/index.php/it/per-i-media/pubblicazioni/2042933-relazione-sugli-interventi-di-sostegno-alle-attivita-economiche-e-produttive-anno-2021#page_top, capitolo 3. I dati sono forniti dalla cosiddetta Piattaforma 266 sulla base della compilazione di schede informative rivolte esclusivamente alle amministrazioni centrali e regionali. L’analisi non tiene conto degli interventi a garanzia e del Fondo di garanzia per le PMI, per evitare di considerare agevolazioni con caratteristiche completamente differenti tra loro.

[2] Alcuni contributi sono con obbligo di restituzione, altri senza. Per una lista completa, vedi sezione “Perimetro dell’indagine e nota metodologica” (pag. 12) della relazione.

[3] Vedi la Relazione Annuale 2021 di Banca d’Italia, https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/relazione-annuale/2020/index.html.

[4] Percentuali calcolate senza considerare interventi appartenenti alla categoria “Misti” per il totale, poiché non attribuibili ad una determinata categoria geografica.

Un articolo di

Giampaolo Galli e Giacomo Ricciardi

Condividi su:

Newsletter

Vuoi essere aggiornato
sui temi più importanti
di economia e conti pubblici?