Che misure sono incluse nel PNRR riguardo la revisione della spesa (spending review)? Il PNRR prevede l’approvazione di una riforma del quadro di revisione della spesa pubblica che comprende sette misure (“milestones”) tutte di facile realizzazione.
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Una specifica riforma del PNRR riguarda la revisione della spesa (“spending review”) e ha l’obiettivo di “migliorarne l’efficacia, anche rafforzando il ruolo del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e il processo la valutazione ex-post dei risultati.” La riforma si compone di sette traguardi (“milestones”) rilevanti per l’erogazione delle risorse europee.
Il primo è stato conseguito il 27 ottobre 2021, con l’istituzione del Comitato scientifico per le attività inerenti alla revisione della spesa presso il MEF, che avrà il compito di rafforzare gli strumenti di analisi e monitoraggio della spesa pubblica e dei processi di revisione e valutazione della spesa. Il Comitato è presieduto dal Ragioniere Generale dello Stato (che peraltro era comunque già coinvolto nelle operazioni di revisione della spesa) e comprende un componente della segreteria tecnica Mef, e rappresentanti istituzionali di Bankitalia, Istat e Corte dei conti. Non è prevista la partecipazione di esperti esterni alla pubblica amministrazione. Le autorità europee hanno comunque ritenuto questa misura come sufficiente.
Il secondo passo, con scadenza giugno 2022, prevedeva l'adozione, all'interno del Documento di Economia e Finanza (DEF), di obiettivi di risparmio per le amministrazioni centrali relativamente agli anni 2023, 2024, 2025. Gli obiettivi sono stati fissati in 0,8 miliardi nel 2023 (che equivale a 0,082 per cento della spesa primaria), 1,2 miliardi nel 2024 (0,123 per cento) e 1,5 miliardi nel 2025 (0,152 per cento). Le autorità europee devono ancora esprimersi sulla adeguatezza di questa misura. Ciò detto, il DEF prevedeva che entro il 31 maggio 2022 il governo avrebbe emanato un DPCM per stabilire la ripartizione delle misure di riduzione della spesa tra i ministeri e le aree di intervento. Tuttavia, tale decreto non è ancora stato pubblicato. Va comunque notato che l’importo medio di riduzione della spesa per il triennio 2023-2025, pari a 1,16 miliardi, non solo è basso rispetto al totale della spesa primaria, ma è anche inferiore all’importo medio del triennio 2018-2020 (1,38 miliardi).[1]
I traguardi successivi sono:
- Entro fine 2022 deve essere redatta dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato una relazione sull'efficacia delle pratiche utilizzate dalle amministrazioni per valutare l'elaborazione e l'attuazione dei piani di risparmio: si tratta di un atto amministrativo che non dovrebbe incontrare particolari difficoltà.
- La legge di bilancio per il 2024 (da approvare entro fine 2023) dovrà contenere delle classificazioni con riferimento alla spesa ambientale e alla spesa che promuove la parità di genere, in coerenza con i criteri alla base della definizione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e con gli obiettivi dell'Agenda 2030; anche in questo caso si tratta di una misura facilmente attuabile.
- Nei semestri successivi una relazione del MEF dovrà certificare il completamento del processo di spending review per gli anni di riferimento e il conseguimento degli obiettivi prefissati. Il cronoprogramma del PNRR prevede la pubblicazione di tre relazioni del MEF (tre distinte milestones) entro giugno 2024, 2025 e 2026 (rispettivamente per gli obiettivi di spending review relativi al 2023, 2024 e 2025).
[1] Per il triennio 2018-2020, in sede di formulazione del disegno di legge di bilancio sono state decise riduzioni degli stanziamenti di bilancio per 1.483 milioni di euro nel 2018, 1.325 milioni nel 2019 e circa 1.340 milioni per il 2020 in termini di saldo netto da finanziare. Per maggiori dettagli, vedi: https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit--i/Contabilit_e_finanza_pubblica/DEF/2019/W-Allegato_monitoraggio_obiettivi_spesa.pdf (pag. 9)