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Facciamo chiarezza: nel 2024 la spesa militare europea eccedeva quella russa del 58%

22 febbraio 2025

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Facciamo chiarezza: nel 2024 la spesa militare europea eccedeva quella russa del 58%

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La scorsa settimana vari media internazionali e italiani hanno riportato la notizia che la spesa militare russa nel 2024 è stata superiore a quella del resto dei Paesi europei messi insieme. Questa notizia, basata su uno studio dell’International Institute for Strategic Studies dello scorso 12 febbraio, riflette però due seri errori. Correggendo questi errori, la spesa europea risulta eccedere quella russa del 58% nel 2024 (56% considerando solo UE e altri membri NATO in Europa e 19% considerando la sola UE). L’ampio divario tra spesa russa ed europea nel 2024 suggerisce cautela nel concludere che sia necessario un forte aumento della spesa militare in Europa, tranne che nei Paesi ancora al di sotto del 2% del Pil. Va però risolto urgentemente il problema dell’inadeguato coordinamento tra le forze armate dei 27 Paesi membri dell’UE.

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Negli scorsi giorni vari media internazionali, compresi alcuni tra i più autorevoli (Financial Times, Associated Press, Politico), e italiani hanno riportato la notizia che la spesa militare della Russia nel 2024 è stata superiore a quella aggregata del resto dell’Europa.[1] Questa notizia è basata su uno studio dell’International Institute for Strategic Studies (IISS) dello scorso 12 febbraio.

Lo studio IISS parte dalla spesa militare russa nel 2024 espressa in rubli e la converte in dollari a tassi di cambio correnti, giungendo a una spesa di 145,9 miliardi di dollari (il 6,7% del Pil).[2] Poiché i prezzi in Russia, per gli stessi prodotti, sono più bassi dei prezzi negli Stati Uniti, 145,9 miliardi di dollari valgono in Russia molto più che negli USA in termini di potere d’acquisto. Per ovviare a questo problema, correttamente e seguendo la pratica internazionale, l’IISS calcola anche la spesa russa utilizzando non tassi di cambio correnti, ma tassi di cambio “a parità di potere d’acquisto” (PPP), che sono quelli che equalizzano i prezzi tra Russia e Stati Uniti. In questo modo l’IISS conclude che per la Russia “a parità di potere d’acquisto, la spesa militare totale nel 2024 arriverebbe a 461,6 miliardi di dollari internazionali”, aggiungendo che questa è “vicina al totale della spesa europea”.[3] Questo importo di 461,6 miliardi è stato confrontato dai media con quello della spesa aggregata degli altri Paesi europei, stimata dallo stesso IISS in 457,3 miliardi di dollari.[4] Da qui la tesi che la spesa russa sia stata un po’ più alta di quella europea.

Questo confronto contiene due errori. Primo, lo studio IISS presenta due definizioni di spesa militare:

  • la prima è quella NATO (“Defense Expenditure” nello studio) ed è la definizione più ampia; i 461,6 miliardi sopra riportati per la Russia si riferiscono a questa definizione;
  • la seconda (“Defense Budget” nello studio) è più ristretta: i 457,3 miliardi europei corrispondono a questa seconda definizione.

In sostanza i media hanno confrontato due definizioni che non sono coerenti. Se si utilizzasse anche per l’Europa la definizione NATO, la spesa europea salirebbe a 493,1 miliardi (1,9% del Pil), oltre trenta miliardi sopra la spesa russa.[5]

Il secondo errore è presente nello stesso studio dell’IISS: mentre la spesa russa viene valutata a tassi di cambio PPP (dollari internazionali), quella europea è espressa in dollari correnti. Questo sottovaluta la spesa europea perché il livello dei prezzi in Europa è più basso di quello statunitense per un importo significativo (anche se non così significativo come nel caso della Russia). Anche i dati per l’Europa dovrebbero quindi essere convertiti a tassi di cambio PPP. Così facendo, la spesa militare europea, nella definizione NATO, risulta di 730 miliardi di dollari internazionali nel 2024, ossia il 58% più alta rispetto ai 462 miliardi spesi dalla Russia (Fig. 1, prima e quarta colonna).[6]

Una precisazione. Nel termine “Europa”, l’IISS comprende tutti i Paesi del continente (eccetto la Russia), inclusi i quattro che non sono né nella NATO né nell’UE (Serbia, Bosnia, Kosovo e Svizzera) e che quindi non sarebbero tenuti a rispondere militarmente a un attacco russo. Escludendo questi Paesi, la spesa militare di tutti gli Stati membri o dell’UE o della NATO (o di entrambe), sempre nella definizione NATO e a tassi PPP, risulta di 719 miliardi di dollari internazionali nel 2024, il 56% in più della spesa russa (Fig. 1, seconda colonna).

Per i soli Paesi UE (e quindi escludendo, in particolare, Regno Unito, Turchia e Norvegia), la spesa militare è stata di 547,5 miliardi di dollari internazionali, definizione NATO (Fig. 1, terza colonna), pari all’1,95% del Pil, restando comunque più elevata di quella russa del 18,6%.

Un ultimo punto, non sui dati ma sulla loro interpretazione. La spesa militare russa è in buona parte destinata a rimpiazzare le ingenti perdite sul campo di mezzi e munizioni sostenute dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Di conseguenza, nel 2024 l’aumento degli arsenali russi è stato ben inferiore a quello suggerito dalla sua spesa militare. La spesa europea non viene invece erosa da attività belliche e quindi va interamente, per la componente relativa agli armamenti, a incrementare le capacità di difesa.

In conclusione, il significativo margine a favore della spesa europea per la difesa rispetto a quella russa esistente nel 2024 suggerisce cautela nel concludere che sia necessario un forte aumento della spesa militare in Europa. Qualche aumento potrebbe essere considerato, soprattutto nei Paesi ancora sotto il 2% del Pil come l’Italia; ma l’aumento di spesa europea necessario per mantenere invariato il vantaggio del 2024 rispetto alla Russia, considerando l’aumento previsto per quest’ultima nel 2025, è contenuto.[7] Tuttavia, è prioritario risolvere almeno due problemi che riducono l’efficienza della spesa militare nell’UE. Il primo è l’inadeguato coordinamento tra le forze armate dei 27 Paesi membri. Il secondo è che, in gran parte dei Paesi UE, la spesa militare è sbilanciata verso quella per il personale rispetto agli investimenti in armamenti e le spese di esercizio.[8]


[2] Vedi “The Military Balance 2025”, International Institute for Strategic Studies, 12 febbraio 20251, cap. 3, p. 161.

[3] Il termine “dollari internazionali” è utilizzato per indicare importi che sono convertiti in dollari a tassi di cambio PPP. Questi tassi di cambio si ottengono dividendo il dato del Pil in dollari correnti come riportato dal Fondo Monetario Internazionale nella banca dati del World Economic Outlook (WEO) per il dato, dalla stessa fonte, del Pil espresso a cambi PPP. Il termine “dollari internazionali” è in parte fuorviante perché in pratica un dollaro internazionale è equivalente a un dollaro a prezzi correnti americani. Infatti, il Pil americano espresso in dollari correnti e in dollari internazionali è identico.

[4] Inclusi, per esempio, gli articoli del Financial Times e di Politico citati nella nota 1.

[5] Abbiamo stimato la spesa nella definizione NATO per i Paesi europei che non sono parte della NATO (come, per esempio, l’Irlanda) assumendo che anche per questi Paesi valga il rapporto medio tra le due definizioni osservato per i Paesi NATO. Inoltre, utilizzando sia per la Russia sia per il resto dell’Europa, la definizione più ristretta (invece di quella NATO), la differenza a favore dell’Europa sarebbe ancora più grande (78 miliardi).

[6] Nel calcolare la spesa militare europea a cambi PPP abbiamo convertito in dollari internazionali la spesa militare di ogni Paese espressa in dollari correnti (così come riportata nello studio IISS) utilizzando i tassi di cambio PPP ricavati, Paese per Paese, dal rapporto tra il Pil in dollari correnti e il Pil in dollari internazionali (tratti dal database WEO, ottobre 2024). Abbiamo poi sommato i dati dei singoli Paesi per ottenere il totale della spesa europea.

[7] L’IISS prevede un aumento della spesa russa in dollari internazionali nel 2025 del 15,4%. Un aumento della spesa europea della stessa percentuale (che consentirebbe di mantenere invariato il vantaggio esistente nel 2024) comporterebbe un aumento del rapporto tra spesa militare e Pil dell’UE dall’1,95% nel 2024 al 2,18% nel 2025.

[8] Vedi C. Cottarelli, L. Virgadamo, “Defense Expenditure in EU Countries”, Bocconi University Policy Brief, luglio 2024.

Un articolo di

Alessio Capacci, Carlo Cignarella, Carlo Cottarelli

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