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Chi si fida di più delle proprie istituzioni?

14 luglio 2025

Facile

Chi si fida di più delle proprie istituzioni?

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Secondo sondaggi OCSE condotti nel 2023, la fiducia degli italiani nelle istituzioni era inferiore alla media OCSE in tutti i settori analizzati (giustizia, PA, governi locali, governo nazionale e Parlamento). Aggregando i risultati settoriali, l’Italia si colloca al 19° posto su 30, con un punteggio medio di 32 su 100. I Paesi con maggiore fiducia sono Lussemburgo, Svizzera, Finlandia, Norvegia e Canada, mentre agli ultimi posti ci sono Slovacchia, Costa Rica, Slovenia, Colombia e Cile. Tra i grandi Paesi europei, gli italiani mostrano più fiducia rispetto ai britannici, ma meno rispetto a francesi e tedeschi. Tra i vari settori, gli italiani si fidano di più del sistema giudiziario, seguito, in ordine, da governi locali, governo nazionale, pubblica amministrazione e Parlamento. Sondaggi condotti dall’Istat, inoltre, indicano che la fiducia degli italiani verso le proprie istituzioni è aumentata negli anni.

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La fiducia nelle istituzioni pubbliche è cruciale per il buon funzionamento di uno Stato. Rafforzare tale fiducia attraverso una buona governance è prioritario per l’OCSE, che, ogni due anni, nel suo “Government at a Glance” monitora il livello di fiducia dei cittadini verso le proprie istituzioni: sistema giudiziario, pubblica amministrazione, governi locali, governo nazionale e Parlamento[1]

Un confronto internazionale

Nel 2023 (unico anno per cui è possibile un confronto), per tutte e cinque le istituzioni considerate la fiducia degli italiani era inferiore a quella della media OCSE (Figg. 1-5). La percentuale di chi aveva un livello di fiducia alto o medio-alto era del 43% per il sistema giudiziario, del 41% per i governi locali, del 36% per il governo nazionale, del 35% per la pubblica amministrazione e del 31% per il Parlamento.

Anche per gli altri Paesi il sistema giudiziario è in cima alla classifica, col 54% di valutazione alta o medio-alta per la media dei Paesi OCSE. Seguono la pubblica amministrazione e i governi locali, entrambi con il 45%, il governo nazionale (39%) e il Parlamento (37%).

Aggregando i dati, l’Italia era al diciannovesimo posto su 30 per grado di fiducia espresso nei confronti delle istituzioni in esame (Fig. 6).[2] Su una scala da 0 a 100, infatti, l’Italia ottiene un punteggio di 32.

In cima alla classifica troviamo Lussemburgo, Svizzera, Finlandia, Norvegia e Canada. In fondo, troviamo Slovacchia, Costa Rica, Slovenia, Colombia e Cile. Rispetto ai maggiori Paesi europei, i cittadini italiani si fidano delle proprie istituzioni più dei britannici (una sorpresa forse giustificata dalle ripetute crisi politiche dopo la Brexit), ma meno dei francesi e dei tedeschi.

Come sono cambiate nel tempo le opinioni degli italiani?

L’OCSE ha informazioni per l’Italia solo per il 2023. Tuttavia, il database Istat sugli indicatori BES (Benessere Equo e Sostenibile) contiene serie storiche dal 2011 al 2024 per il grado di fiducia degli italiani verso sistema giudiziario, Parlamento, partiti politici e forze dell’ordine (considerate insieme ai vigili del fuoco). Rispetto all’OCSE, mancano i dati per la pubblica amministrazione, il governo nazionale e quello locale, ma vi è l’aggiunta dei partiti politici.

Negli anni, la fiducia espressa dagli italiani è cresciuta, soprattutto dal 2017, forse per l’esaurirsi degli effetti più severi del malessere economico culminato con la crisi del 2011-12. Nel 2011, su una scala da 0 a 10, le forze dell’ordine ricevevano un punteggio di 7,3, il sistema giudiziario di 4,6, il Parlamento di 3,4 e i partiti politici di 2,6. Nel 2024, questi valori sono saliti rispettivamente a 7,4, 4,9, 4,7 e 3,5 (Fig. 7).

Il livello di fiducia per grado di istruzione, età, genere e regione

Nella media delle varie istituzioni, non ci sono differenze sostanziali a seconda del titolo di studio: chi possiede una laurea o un dottorato assegna infatti un punteggio medio di 5,2 su 10, non molto diverso da chi ha la licenzia media (5,1) o un diploma superiore (5) (Fig. 8); anche le differenze per titolo di studio rispetto a specifiche istituzioni sono contenute. Le differenze per genere sono pure modeste, sia nella media delle istituzioni, sia rispetto a specifiche istituzioni (Fig. 9). Poca differenziazione anche per macroregioni (Fig. 10).

Ci sono differenze leggermente più significative a seconda dell’età. Gli over 55 si fidano di più delle istituzioni (punteggio medio 5,3 su 10), seguiti dagli italiani di età compresa tra i 13-34 anni (5,1) e i 35-54enni (4,9) (Fig. 11).


[1] Vedi “Government at a Glance 2025”. Vedi anche la precedente nota “Quanto siamo soddisfatti dei servizi pubblici?”, 3 luglio 2025.

[2] Per ottenere il dato aggregato, abbiamo assegnato un punteggio da 1 a 30 per ogni istituzione. Ad esempio, la Norvegia è in cima alla classifica per percentuale di cittadini che esprimono un livello di fiducia alto o medio-alto nel sistema giudiziario, seguita da Danimarca e Finlandia; i tre Paesi ricevono rispettivamente 30, 29 e 28 punti. In fondo alla classifica troviamo invece Colombia, Slovacchia e Cile, che ricevono rispettivamente 3, 2 e 1 punti. I punti così ottenuti per ogni Paese per le cinque istituzioni sono poi sommati e rapportati al massimo punteggio ottenibile (150), ottenendo i valori della Figura 6.

Un articolo di

Alessio Capacci

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