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La strana sorte del salario minimo

23 marzo 2023

La strana sorte del salario minimo

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Il Pd di Elly Schlein e la Cgil hanno cambiato posizione?

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Strana sorte quella del salario minimo in Italia. Fino a poco tempo fa il Pd era molto perplesso su questa proposta, anche perché i sindacati erano contrari, nel timore che il salario minimo togliesse importanza alla contrattazione collettiva. Al più, nel Pd si ammetteva la possibilità di una legge di supporto alla contrattazione per far sì che i minimi sindacali fossero effettivamente rispettati. Apparentemente, oggi la Cgil ha cambiato idea e sostiene il salario minimo, ma se si guarda con attenzione anche la Cgil chiede sostanzialmente una legge di sostegno alla contrattazione a favore delle organizzazioni più rappresentative per arginare i cosiddetti contratti pirata (è pirata anche il contratto della ex Fiat?).

Dunque non si capisce bene che cosa sia il salario minimo. Sappiamo però che nel suo primo intervento in Aula in presenza di Giorgia Meloni, Elly Schlein ha brandito il salario minimo come la nuova frontiera della sinistra contro la destra, che vorrebbe invece salari da sfruttamento e lavoro precario. Giorgia Meloni ha avuto gioco facile a dire che negli ultimi anni al governo c’è stato quasi sempre il Pd e a sostenere le posizioni che fino a ieri erano proprio del Pd (si svaluta la contrattazione). La risposta di Schlein (“Io sono Schlein, non il Pd”) è apparsa poco convincente, perché non ha spiegato i motivi del cambiamento di linea del Pd se non in termini astrattamente ideologici: siamo contro lo sfruttamento e il lavoro sottopagato. Come se il Pd di Letta fosse stato a favore di queste cose. Ha ragione Romano Prodi: Elly Schlein cominci a ragionare su un programma, sentendo, tra le altre, le posizioni delle parti sociali. E sul salario minimo, faccia lo sforzo di dire di che si tratta e di spiegare perché le posizioni del Pd “ante Schlein” non andavano bene.

Leggi l’articolo completo qui.

Un articolo di

Giampaolo Galli

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