E i ritardi delle banche centrali.
***
Il fallimento della Silicon Valley Bank è dovuto, in qualche misura, a ragioni sistemiche? Ci sono motivi di preoccupazione per l’intero sistema bancario americano le cui vicende, come si sa, hanno spesso ripercussioni che vanno ben al di là degli Stati Uniti? Con il senno di poi, ci si accorge che negli ultimi mesi vi erano stati parecchi segnali di preoccupazione, se non di allarme. In un’analisi del 10 gennaio, Fitch rilevava che il rapido aumento dei tassi e il Quantitative Tightening (la riduzione della dimensione del bilancio della Fed) stava mettendo sotto pressione la liquidità delle banche. La principale preoccupazione era il peggioramento della qualità dei prestiti legato al temuto rallentamento dell’economia; a questo si aggiungevano le perdite, anche se non realizzate, sui titoli e la rapida riduzione della consistenza dei depositi, anch’essa dovuta all’aumento dei tassi di interesse. La previsione di Fitch era di una riduzione dei depositi da 19,4 mila miliardi a 17,8 mila miliardi alla fine del 2023.
Anche le riserve bancarie stanno scendendo rapidamente. Dai 4,3 mila miliardi di dicembre 2021 sono scese ai 3 mila miliardi oggi. Si può obiettare che nel 2019, prima del Covid, le riserve erano ancora più basse (2 mila miliardi) e che negli anni che hanno preceduto il QE erano ancora inferiori. Dunque, valutato con i parametri usuali, il sistema è ancora molto liquido e dovrebbe essere in grado di far fronte a eventi negativi. Questa è anche la conclusione cui giunge l’analisi di Fitch e della maggior parte degli analisti. Ma quasi tutti mettono in guardia contro i rischi legati al rapido aumento dei tassi. Al fondo, il problema sistemico è che la Fed e anche la Bce hanno tardato ad aumentare i tassi dopo un lungo periodo in cui hanno invaso il sistema di liquidità, inducendo gli operatori a indebitarsi: secondo il World Debt Monitor del Fmi, la somma dei debiti di Stati, imprese non finanziarie e famiglie è al 250% del Pil mondiale; era sotto il 200% nel 2007, prima della grande crisi finanziaria; era al 100% nel 1970. Ora le banche centrali si trovano costrette ad aumentare i tassi molto rapidamente, per evitare di perdere credibilità. Ma aumenti molti rapidi in un contesto di debiti elevati possono creare problemi molto seri. Probabilmente non siamo a quel punto, ma la crisi dei mutui subprime nacque proprio così.
Leggi l'articolo completo qui.