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Il condono che libera tutti

26 gennaio 2024

Il condono che libera tutti

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Il concordato biennale preventivo è legge ed è una beffa per chi paga le tasse.

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Il concordato biennale preventivo è legge ed è una beffa per chi paga le tasse fino in fondo. Il freno che inizialmente il governo aveva inserito nel decreto legislativo, ossia la possibilità di accedere al concordato solo per i contribuenti che avevano almeno un otto in “pagella” (più tecnicamente negli “Indicatori sintetici di affidabilità fiscale”) in quanto considerati più affidabili, è stato eliminato dal testo finale approvato ieri dal governo seguendo una raccomandazione delle Commissioni Finanze di Camera e Senato. Sento già ora il governo dire: e che ci potevamo fare? Abbiamo seguito il suggerimento del Parlamento: il Parlamento è sovrano. Comode scuse. Il consiglio delle Commissioni Finanze non era vincolante e il governo poteva fare quel che voleva (e, in effetti, altre raccomandazioni non sono state seguite). E poi, diciamola tutta, parlamentari di maggioranza che accettano senza discussione di non presentare emendamenti alla legge di bilancio, come è avvenuto poche settimane fa, avrebbero poi, di loro iniziativa, proposto una misura che stravolgeva, peggiorandolo, il decreto? Quello che è accaduto indica che all’interno della maggioranza di governo c’erano resistenze a una misura che indebolisce ulteriormente la credibilità dello Stato in tema di lotta all’evasione. Queste sono state brillantemente superate con la sponda fornita dai parlamentari.

Il concordato biennale preventivo è una specie di condono ex ante. Col condono lo Stato accetta di incassare solo una parte di quello che è stato evaso. Ma perché, sarà venuto in mente a qualcuno, muoversi in ritardo? Perché sottoporre il contribuente che vuole evadere alle incertezze e all’ansia legata alla data del prossimo condono? Meglio per tutti muoversi preventivamente. Ed ecco che appare il concordato biennale preventivo. Il fisco e il contribuente si mettono d’accordo su un importo che dovrà essere pagato nei prossimi due anni e poi non si fa più vedere per un po’: niente più stress. Naturalmente aderirà al concordato solo chi pensa che in questo modo pagherà meno di quanto è dovuto. E lo ha confermato ieri lo stesso Vice Ministro Leo: il concordato non è una misura di semplificazione ma qualcosa per mettere chi non pagava “in condizione di uscire dal mondo di non correttezza dei rapporti tributari”. Ecco, mettiamoli in condizione, se vogliono, di pagare qualcosa, ma certo meno del dovuto. È la stessa identica logica dei condoni: è la resa dello Stato.

Avere come condizione per aderire al concordato una valutazione elevata (almeno otto in pagella) avrebbe limitato l’accesso al concordato solo a chi non evade o evade poco. Ma evidentemente qualcuno temeva che troppo pochi sarebbero stati i beneficiati dal provvedimento. Suvvia, siamo a inizio anno. Occorre essere un po’ generosi, anche se le feste natalizie sono appena passate. Ora è un “liberi tutti”. E gli evasori sono tanti. L’ultimo rapporto pubblicato dal governo, ripeto: da questo governo, sull’evasione fiscale indica che le imposte evase da autonomi e percettori di reddito di impresa superano i due terzi del dovuto.

Fra l’altro, come per tutti i regali fatti agli evasori, anche questo provvedimento a loro favore cambia gli incentivi a pagare quanto dovrebbe essere pagato. Che interesse ci sarà a comportarsi bene per meritare un otto in pagella quando si può comunque semplificare il rapporto col fisco aderendo al concordato? C’è quindi anche il rischio che alla fine si incassi meno di prima: forse riemergerà qualcosa, ma forse si inabisserà qualcos’altro, magari non subito, ma gradualmente.

Concludo contestando un ultimo argomento caro a chi ha difeso il concordato: “È l’unico modo per far pagare le tasse. Si sono provate tante cose e non si è mai riusciti a fare niente”. Non è vero. Il già citato rapporto sull’evasione fiscale ci dice che tra il 2017 e il 2021 l’evasione fiscale si è ridotta da quasi 110 miliardi a 85 miliardi e questo grazie a misure come la fatturazione elettronica. Combattere l’evasione si può e si deve fare per poter ridurre le tasse a chi ora le paga anche per gli altri. Il concordato biennale preventivo, soprattutto nella sua forma finale, è l’ennesimo premio a chi evade, rappresenta la resa dello Stato, non ha precedenti in altri Paesi avanzati ed è profondamente ingiusto.

Leggi l’articolo completo qui.

Un articolo di

Carlo Cottarelli

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