Efficienza, uguaglianza delle opportunità: un metodo di selezione, a scuola e per le professioni, di cui in Italia abbiamo ancora molto bisogno.
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Stupisce un po’, e rattrista, il gran clamore che si è fatto in questi giorni sul merito e sulla meritocrazia. Riducendo la faccenda all’osso, vedo due argomenti, davvero molto forti, a favore della meritocrazia. Il primo riguarda l’uguaglianza delle opportunità. Ci sono due modi per migliorare la propria condizione sociale: le relazioni (nepotismo, familismo, logiche di clan ecc.) e il merito. I meno abbienti possono avere merito, ma raramente hanno relazioni importanti. Il merito dovrebbe dunque essere la bandiera di chi difende i più deboli. Il rifiuto del merito è l’arma delle vecchie élite, dei poteri costituiti, dei clan, di tutti coloro che hanno privilegi da difendere.
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