Università Cattolica del Sacro Cuore

Le novità del decreto Sostegni

di Matilde Casamonti e Giulio Gottardo

1 aprile 2021

Il DL Sostegni segue la logica dei decreti Ristori, ma con alcune novità. Il decreto da 31,5 miliardi, finanziato in deficit, modifica infatti i criteri per l’erogazione dei contributi a fondo perduto (abbandonando i codici ATECO e utilizzando la caduta del fatturato nell’intero 2020) e del Reddito di Cittadinanza. È inoltre previsto un condono di imposte di fatto inesigibili del periodo 2000-2010. Come in passato, vengono prorogati per alcuni mesi il blocco dei licenziamenti e le misure di sostegno a lavoratori dipendenti e enti locali.

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Il DL Sostegni, pubblicato il 22 marzo, ricalca gli obiettivi dei precedenti decreti Ristori, cioè assistere le categorie più colpite dalle chiusure con l’estensione dei contributi a fondo perduto, delle agevolazioni fiscali e del sostegno ai lavoratori e alla PA (Tav. 1). Il decreto (31,6 miliardi) è stato finanziato in deficit, utilizzando quasi tutto lo scostamento di bilancio richiesto dal governo Conte a gennaio, che ammontava a 32 miliardi. Il governo ha comunque già annunciato che richiederà un ulteriore scostamento di bilancio – si dice dell’ordine di 20 miliardi - per finanziare a breve un secondo DL Sostegni.[1]

Le misure principali interessano i contributi a fondo perduto per partite IVA (11 miliardi) e altre categorie (1 miliardo), quali gli esercenti colpiti dal blocco del turismo sciistico e culturale. Due le novità rispetto ai decreti Ristori: (1) i beneficiari non sono più soltanto chi opera nei settori direttamente colpiti dalle chiusure (identificati dai codici ATECO), ma chiunque abbia avuto un calo del fatturato superiore al 30 per cento, in modo da beneficiare anche chi ha subito indirettamente l’effetto delle chiusure; (2) l’ammontare del contributo dipende dalla differenza tra fatturato medio mensile nel 2020 e nel 2019, mentre in passato faceva fede la caduta del fatturato di un singolo mese (aprile 2020 rispetto ad aprile 2019).

In parallelo con i precedenti Ristori, una parte rilevante del DL Sostegni riguarda varie agevolazioni fiscali, quali l’esonero del pagamento dei contributi a carico di autonomi e professionisti (1,5 miliardi) e il rinvio dei termini del versamento di alcune cartelle (1,3 miliardi). Vengono poi cancellate le imposte non riscosse di importo inferiore a 5.000 euro risalenti al periodo 2000-2010. La cancellazione riguarda 16 milioni di posizioni e quindi (ipotizzando un importo medio di 2.000 euro per posizione) comporta la cancellazione di circa 30 miliardi di crediti. Il costo della cancellazione è però stimato essere molto inferiore (circa 450 milioni in tutto, di cui 156 milioni solo quest’anno), perché i crediti erano in gran parte inesigibili. Il reddito dei beneficiari deve comunque essere inferiore a 30.000 euro.

Un’altra modifica di misure pre-esistenti interessa il Reddito di Cittadinanza (RdC). Il RdC a favore di una famiglia in cui un componente entra in un contratto di lavoro a termine sarà soltanto sospeso, qualora il reddito familiare resti sotto i 10.000 euro. Con il DL Sostegni, rispetto al passato, nel 2021 il beneficiario che trova un lavoro temporaneo non dovrà infatti rifare domanda per il RdC una volta terminato il suo contratto, ma la ripresa dei versamenti sarà automatica. In questo modo, il RdC diventa leggermente più accessibile e viene attenuato il disincentivo a cercare lavoro.

Inoltre, il decreto stanzia 2,1 miliardi per l’acquisto e la distribuzione dei vaccini anti Covid e 700 milioni per l’acquisto di farmaci per i pazienti Covid (ad es. Remdesivir). Questi due stanziamenti incrementano considerevolmente (da 400 milioni a 3,2 miliardi) un fondo creato con la Legge di Bilancio 2021.[2]

Infine, per quanto riguarda gli altri stanziamenti, essi ricalcano i precedenti decreti Ristori, concentrandosi su: espansione della Cig e proroga del blocco ai licenziamenti fino a fine giugno e assistenza per i lavoratori dipendenti (1,9 miliardi); risorse per gli enti locali (2,6 miliardi); risorse per le forze dell’ordine e la scuola (2,2 miliardi e 300 milioni); indennità per i lavoratori dei settori più colpiti (ad es. turismo e spettacolo, 1,4 miliardi).


[1] Vedi: https://www.ansa.it/bannernews/notizie/breaking_news_eco/2021/03/23/-dl-sostegni-brunetta-subito-altri-20-mld-scostamento-_d275b926-271d-4f21-9d45-5214dbd0535c.html.

[2] Vedi Art. 1, comma 447, Legge n. 178/2020, https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/12/30/20G00202/sg.

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