L'indicizzazione automatica dell'età pensionabile
di Silvia Gatteschi
4 ottobre 2018
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Forse non tutti sanno che l’indicizzazione automatica dell’età pensionabile rispetto all’aspettativa di vita non è stata introdotta dalla riforma Fornero (legge 201 del 6 dicembre 2011), bensì dalla legge Sacconi (legge 122 del 30 luglio 2010).
Al momento in Italia esistono due opzioni principali per avere diritto alla pensione (tralasciando le possibilità di anticipo pensionistico – APE – oppure l’opzione donna, o altri simili percorsi per accedere anticipatamente alla pensione). Nel caso della pensione di vecchiaia, è necessario rispettare un requisito anagrafico, ossia l’età raggiunta, e un requisito contributivo minimo, ossia gli anni di contributi versati. Nel caso della pensione anticipata, vige soltanto un requisito contributivo.
Ad oggi, il requisito d'età anagrafica per avere diritto alla pensione di vecchiaia è di 66 anni e 7 mesi per ambo i sessi, avendo un’anzianità contributiva pari ad almeno 20 anni. Per poter invece accedere alla pensione anticipata, il requisito contributivo richiesto è di aver versato i contributi per almeno 42 anni e 10 mesi (per gli uomini) o 41 anni e 10 mesi (per le donne).
L’indicizzazione automatica dell’età pensionabile all’aspettativa di vita comporta che i requisiti anagrafici e contributivi vengano aggiornati con il variare di tale aspettativa. Quindi, se questa aumenta, sarà necessario, per andare in pensione, raggiungere un’età più avanzata oppure versare i contributi per un arco di tempo più lungo. Senza tale sistema, l’età pensionabile andrebbe aggiornata per legge di volta in volta.
Tale processo di indicizzazione è stato introdotto nel 2010 con la riforma Sacconi: è stato previsto per legge che il requisito anagrafico (quindi l’età da raggiungere per avere diritto alla pensione di vecchiaia) fosse aggiornato automaticamente a scadenza triennale a partire dal 2015.1
La legge Fornero ha reso tale aggiornamento non più triennale ma biennale a partire dal 2019. Ha inoltre applicato la stessa regolamentazione anche per l’accesso alle pensioni anticipate.
Mentre per il requisito anagrafico delle pensioni di vecchiaia l’indicizzazione era già stata introdotta nel 2010, dal 2011 questa viene applicata anche ai requisiti contributivi necessari per accedere alla pensione anticipata.
Quindi, la legge Sacconi ha introdotto l’indicizzazione dell’età pensionabile. La legge Fornero non ha dato inizio al processo, ma ha cambiato la frequenza dell’adeguamento e la sfera di applicazione.
Inoltre, l’Italia non è il solo paese europeo dove l’età pensionabile è indicizzata automaticamente all’aspettativa di vita. Anche Danimarca, Finlandia, Olanda, Portogallo e Slovacchia hanno adottato tale sistema.
1 La riforma Sacconi ha in realtà recepito un articolo contenuto nel decreto legge 79 del 2009. Già dal 2009 si prevedeva l’adeguamento alla variazione della speranza di vita per i requisiti di età anagrafica per l’accesso al sistema pensionistico.