Università Cattolica del Sacro Cuore

Quanto spende l’Italia in cultura?

di Fabio Angei

29 settembre 2020

Quanto spende l’Italia in cultura? Gli stanziamenti in Legge di Bilancio (LdB) per le missioni “Turismo” e “Tutela dei Beni Culturali” sono aumentati negli ultimi anni dopo un calo dovuto alla crisi del 2008, anche se ammontano a solo lo 0,15 per cento del Pil e lo 0,3 per cento della spesa primaria. Inoltre, l’Italia spende un po’ meno nelle “Attività culturali” (0,3 per cento di Pil) rispetto alla media europea (0,4 per cento) e ai paesi più simili al nostro come Francia (0,6 per cento), Spagna o Germania (0,4 per cento entrambi).

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L’Italia, che divide con la Cina il primato di siti UNESCO definiti come “patrimonio dell’umanità” (55 nel 2019), quanto spende in cultura?[1]

La spesa per le Missioni “Turismo” e “Tutela dei Beni Culturali”

Nel bilancio dello stato le spese relative al patrimonio culturale italiano sono in gran parte incluse in due missioni di spesa: “Tutela dei Beni Culturali” e “Turismo”.[2] Nel 2019, la spesa per le due missioni era di appena lo 0,15 per cento del Pil e lo 0,3 per cento della spesa primaria (cioè il totale delle spese della Pubblica Amministrazione al netto degli interessi sul debito pubblico). Gli stanziamenti per le due missioni sono iniziati a decrescere a partire dagli anni della crisi, passando dallo 0,11 per cento del Pil del 2008 allo 0,08 per cento del 2011 (Fig. 1). In seguito, c’è stata una lenta ma costante risalita fino al recupero e sorpasso (nel 2016) del livello del 2008, arrivando al 2019 con un valore uguale allo 0,15 per cento del Pil.

Un confronto internazionale

Un altro modo per misurare la spesa pubblica in cultura, adatto soprattutto ai confronti internazionali, è l’utilizzo della contabilità COFOG (classificazione internazionale della spesa pubblica). La spesa pubblica italiana in “Attività culturali” ammontava, nel 2018, a circa 5 miliardi di euro, cifra grossomodo stabile negli ultimi anni.[3] Ugualmente, il peso della spesa in “Attività culturali” sul Pil è rimasto invariato negli ultimi anni a circa lo 0,3 per cento. L’Italia (Fig. 2) si colloca al di sotto della media dell’Unione Europea (0,4 per cento del Pil), e comunque al di sotto di altri Paesi come Spagna e Germania (0,4 per cento) e Francia (0,6 per cento).


[1] Si veda il sito UNESCO: http://whc.unesco.org/en/list/stat.

[2] I dati degli stanziamenti assestati di competenza in LdB per le due missioni sono stati elaborati dalla “Serie storica Previsioni riclassificata 2008–2019 sulla struttura LB 2020” disponibile al link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/pubblicazioni/pubblicazioni_statistiche/la_spesa_delle_amministrazioni_centrali_dello_stato/?_selmenu=4_3. La missione “Tutela dei Beni Culturali” comprende diversi programmi di spesa: “Coordinamento e attuazione interventi per la sicurezza del patrimonio culturale e per le emergenze; Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale; Realizzazione attività di tutela in ambito territoriale; Sostegno, valorizzazione e tutela del settore cinema e audiovisivo; Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo; Tutela dei beni archeologici; Tutela del patrimonio culturale; Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio; Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanea e delle periferie urbane; Tutela e valorizzazione dei beni archivistici; Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria; Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale; Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale”. La missione “Turismo” comprende invece un unico programma di spesa: “Sviluppo e competitività del turismo”.

[3] La classe di spesa in contabilità COFOG a cui ci si riferisce per il confronto internazionale è “08.2 Attività culturali”, compresa all’interno della divisione “08 - Attività ricreative, culturali e di culto”. La classe “Attività culturali” comprende la fornitura, l’amministrazione, la vigilanza della attività e regolamentazione delle strutture e il sostegno o funzionamento di biblioteche, musei, gallerie, teatri […], il sostegno a singoli artisti, scrittori, ed altri operatori impegnati nel settore. Può essere notato che oltre questa classe alcune altre spese riferite alla cultura sono incluse in altri gruppi COFOG della divisione 08 ma per queste categorie la parte di spesa unicamente “culturale” non è distinguibile. Si veda per maggiore dettaglio al link: https://www.istat.it/it/files//2011/1/cofog.pdf.

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