Università Cattolica del Sacro Cuore

Due anni tra i conti pubblici. I lavori dell'Osservatorio CPI dal 2017 al 2019

Questo volume, edito da Feltrinelli e finanziato da Allianz S.p.A., raccoglie alcuni dei lavori dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’obiettivo è quello di divulgare le informazioni sulla finanza pubblica del nostro Paese rivolgendosi a un pubblico più vasto che non sia solo quello degli “addetti ai lavori”. Il testo è suddiviso in  capitoli che vertono su alcuni temi di cruciale importanza per la finanza pubblica: dal rischio di insostenibilità del debito pubblico alle politiche di bilancio adottate da alcuni Paesi come il Portogallo, la Germania, il Giappone e l’Argentina; dallo spinoso problema delle tasse e dell’evasione fiscale a quello della spesa pubblica e dell’inefficienza della nostra pubblica amministrazione. Il libro è frutto del lavoro di un team di giovani economisti, coordinati da Carlo Cottarelli e Giampaolo Galli, che lavorano o hanno lavorato per l’Osservatorio. Per leggere il volume completo, scarica il PDF nel box qui a fianco.

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Questo volume raccoglie alcuni dei lavori dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’Osservatorio è stato aperto due anni fa con lo scopo di analizzare gli andamenti della finanza pubblica italiana in tutti i suoi aspetti, dalla tassazione alla spesa, dalle politiche di finanziamento alla sostenibilità del debito pubblico e del sistema pensionistico. Un obiettivo fondamentale dell’Osservatorio è quello di divulgare le informazioni sulla nostra finanza pubblica al fine di fornire utili analisi non solo agli esperti del settore ma anche a un pubblico più vasto. Nel corso di questi due anni l’Osservatorio ha prodotto oltre 100 note sugli argomenti più diversi ed è stato quindi necessario operare qui una selezione di quelle che ci apparivano più rilevanti. Il volume ne include 32.

Le abbiamo divise in cinque capitoli. Il primo tratta di quello che è forse il tema che più ha creato problemi all’Italia nell’ultimo decennio, quello del rischio di insostenibilità del debito pubblico, rischio che si è manifestato in modo più palese con periodici aumenti dello spread, la differenza tra il tasso di interesse sui titoli di stato italiani e quello sui titoli tedeschi, una differenza che misura la percezione da parte degli investitori del rischio di non essere ripagati, o di essere ripagati in moneta diversa dall’euro. Tra le altre cose, le note incluse in questo capitolo discutono della possibilità di risolvere il problema del debito pubblico attraverso politiche economiche che noi riteniamo avventurose, quali un’uscita dall’euro e la monetizzazione del debito o una espansione fiscale, nella speranza che quest’ultima faccia ripartire l’economia e che, in questo modo, porti a un calo del rapporto tra debito pubblico e Pil. Purtroppo, anche questa ricetta non ha mai funzionato.

Il secondo capitolo è intitolato “L’altra sostenibilità” perché non conta solo la tenuta dei conti pubblici per la sostenibilità di una economia e, più in generale, di una società. Contano anche gli andamenti demografici, la capacità di creare un capitale umano attraverso una valida pubblica istruzione, la lotta alla povertà, e, sempre più, la sostenibilità ambientale.

Il terzo capitolo inquadra il tema della sostenibilità dei conti pubblici italiani nel dibattito sulla sostenibilità e, più generalmente, la politica di bilancio in altri paesi analizzando quattro casi di grande interesse: il Portogallo, spesso indicato (erroneamente) come un paese che ha rilanciato l’economia attraverso una forte espansione fiscale dopo la fine del programma di aggiustamento finanziato dal Fondo Monetario Internazionale e dalle istituzioni europee; la Germania, che secondo alcuni violerebbe le regole europee sui conti con l’estero; il Giappone, spesso additato come paese che vive bene con un elevato debito pubblico; e l’Argentina, la cui economia continua a essere in seria difficoltà, nonostante sia un paese con sovranità monetaria.

Il quarto capitolo parla di tasse e, soprattutto, di evasione fiscale, una delle piaghe del nostro paese. Siamo in Europa tra i paesi che evadono di più le tasse. Molti affidano la speranza di ridurre l’evasione all’abbassamento delle aliquote. Più in generale c’è chi spera che tagliando le aliquote il gettito aumenti ritenendo che il nostro paese sia al momento nella fase discendente della cosiddetta “curva di Laffer”. Una nota in questa sezione spiega perché questa speranza è purtroppo vana. Il capitolo tratta anche della tassazione, quella sui giochi, al cui aumento diversi governi hanno fatto ricorso ripetutamente negli ultimi anni per aumentare le entrate pubbliche.

L’ultimo capitolo, piuttosto corposo, parla di spesa pubblica e di servizi pubblici, partendo da quella che resta una persistente e seria inefficienza della nostra pubblica amministrazione, ossia la durata dei processi civili, un fondamentale ostacolo all’attività di impresa in Italia. Non potevano mancare due note sulla spesa pensionistica, la principale voce di spesa nel bilancio delle pubbliche amministrazioni italiane, compresa una nota su “quota 100”. Si parla anche di acquisti di beni e servizi, di illuminazione pubblica, di sussidi al trasporto locale e così via.

Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il valido supporto di giovani economisti che lavorano o hanno lavorato presso l’Osservatorio: Fabio Angei, Alessandro Banfi, Sofia Bernardini, Beatrice Bonini, Alessandro Caiumi, Piergiorgio Carapella, Edoardo Frattola, Silvia Gatteschi, Luca Gerotto, Andrea Gorga, Pietro Mistura, Stefano Olivari, Carlo Valdes. A loro vanno i nostri ringraziamenti. Ringraziamo il Rettore dell’Università Professor Franco Anelli, il Direttore Amministrativo Professor Marco Elefanti e gli altri membri del Comitato Direttivo che hanno creduto nell’Osservatorio e ci hanno sostenuto in questi due anni, nonché i tanti docenti dell’Università Cattolica per l’aiuto che ci hanno dato. Ringraziamo Allianz S.p.A. che ha finanziato la pubblicazione di questo libro. Un grazie particolare va a Giusy Mariani che ha assistito fin dall’inizio i lavori dell’Osservatorio: senza di lei questo lavoro non sarebbe stato possibile.

Carlo Cottarelli e Giampaolo Galli